Pronti-via! E subito in salita, sulle difficile pendenze che risalgono la Val Digon. A Capella Tamai, in corrispondenza di un primo pianoro, si svolta a destra verso Costa con la strada che si restringe proseguendo a strappi fino all’uscita dal bosco.
Si arriva così sulla mulattiera del “Sasso Grigno”: il fondo sterrato diviene via via più rovinato salendo di quota fino a raggiungere una radura, da dove si continua seguendo un bellissimo sentiero panoramico fino ai piedi del primo GPM, quello del Monte Zovo.
Con una larga mulattiera si scende ora fino al nuovo rifugio De Doò, affrontando poi due tornanti asfaltati e imboccando la rinnovata carrareccia per la Val Melin: questo tracciato, realizzato non più di due anni fa, corre nel bosco aggirando le imponenti vette dei Longerin seguendo un andamento altimetrico da non sottovalutare.
E’ giunta l’ora di affrontare la salita più difficile e lunga della gara, quella che dalla Val Digon conduce al Passo Silvella: la prima agevole parte si sviluppa sullo stretto fondovalle accompagnati dal piacevole e continuo scosciare del torrente, ma quanto iniziano i tornanti la storia cambia.
Al crocifisso de Le Federe la strada riprende a salire, anche se ora con poca convinzione, fino ai boschi della Federola. Se siete arrivati puliti fin qui, mettetevi il cuore in pace: adesso vi sporcherete un bel po’!
Dopo l’ultimo ristoro collocato nella piazza del paese ha inizio l’inedita discesa finale: dalle case di Casamazzagno si scende per prati fino alla chiesa della vicina Candide, imboccando poi un vecchio sentiero oggi ripristinato che taglia il pendio mantenendosi a una quota più o meno costante. Infine, quando ci si ritrova praticamente “sopra” Sega Digon, l’ultima planata condurrà direttamente sulla linea d’arrivo. E il percorso corto? Sarà identico al percorso più lungo fino al Pian de la Mola: poco più avanti devierà sulle pendenze mai impegnative del Bosco Ombrio e scendendo poi – ora si con un passaggio particolarmente ripido – verso il Pian Gallina. Da qui alla graziosa chiesetta di San Leonardo sarà tutta pianura e discesa fino al ristoro di Casamazzagno, ricollegandosi così alla discesa conclusiva già descritta. |