Tappa #3 / Montefortino > Castelluccio di Norcia
Tappa regina: tanti chilometri, tanta salita, tantissima fatica. Partiamo di buon’ora verso le agevoli erte di Sossano e Isola San Biagio, con la Sibilla – la montagna simbolo della zona – che si staglia imperiosa di fronte a noi.
Discesa tecnica verso il fiume Aso e ancora all’insù, ancora su pendenze pedalabili (il 10% sembra non lo conoscano da queste parti) fino ad Altino: nell’ultimo lembo di civiltà cediamo a un immangiabile panino prima di addentrarci verso il Sentiero dei Mietitori.
Per secoli questo percorso fu usato dai contadini per spostarsi di valle in valle, e oggi è diventato parte integrante del Grande Anello dei Sibillini: corre sotto il monte Vettore (che con i suoi 2476 metri è il più alto dei Sibillini) aggirandone tutto il versante est, che però non riusciamo ad ammirare a causa delle nuvole, che anche oggi sembrano volerci rovinare la festa.
Tra sentieri, mulattiere e single track invasi dell’erba sbuchiamo sulla strada per Forca di Presta, che raggiungiamo con l’ultimo strappo accompagnati da nugoli di mosche ormai affezionate. E poi… spettacolo!
Per secoli questo percorso fu usato dai contadini per spostarsi di valle in valle, e oggi è diventato parte integrante del Grande Anello dei Sibillini: corre sotto il monte Vettore (che con i suoi 2476 metri è il più alto dei Sibillini) aggirandone tutto il versante est, che però non riusciamo ad ammirare a causa delle nuvole, che anche oggi sembrano volerci rovinare la festa.
Tra sentieri, mulattiere e single track invasi dell’erba sbuchiamo sulla strada per Forca di Presta, che raggiungiamo con l’ultimo strappo accompagnati da nugoli di mosche ormai affezionate. E poi… spettacolo!
Il cielo si apre, le nuvole lasciano lo spazio al sole e il paesaggio dà il meglio di sé: saliamo tra i prati panoramici del monte Pellicciano, improvvisiamo una discesa sui sorprendenti sentieri del Colle le Cese e infine piombiamo a tutta velocità sui celebri, fantastici, incredibili Piani di Castelluccio.
Prati sconfinati circondati da colli erbosi e alte montagne in ogni direzione, distese di fiori di ogni colore, dal giallo al rosso, dal viola al bianco, e Castelluccio abbarbicato sul cucuzzolo del colle a svettare su tutto; la fioritura di Castelluccio di Norcia è infatti uno spettacolo da non perdere: tra giugno e luglio la semina delle lenticchie ricopre i prati di fiori creando un gioco di colori unico nel suo genere.
Restiamo anche noi affascinati da questo scenario, ma ben presto ritorniamo alla cruda realtà: Castelluccio è in cima a un colle, e la via scelta per raggiungerlo è ripida, sconnessa e sotto il sole a picco.
Alla fine di una sofferenza epica arriviamo finalmente in paese… dove veniamo travolti dal traffico, dal rumore, dalla gente e dalle auto. Il principale (e unico) incrocio del paese sembra infatti un caotico crocevia da metropoli del terzo mondo, attorniato da edifici pericolanti e da una marea indistinta di insegne di attività turistiche: l’arte dell’arrangiarsi regna sovrana, ma finiamo comunque per trovar casa nel cuore del centro storico, in un appartamento dall’invidiabile vista sulla piana.