Nel profondo nord dell'Europa, dove i lunghi, bui e freddi inverni la fanno da padrone, e dove d'estate la temperatura difficilmente sale sopra i venti gradi, la cultura sportiva e la pratica delle attività outdoor raggiungono livelli inimmaginabili: eventi sportivi con migliaia di partecipanti, siano essi ciclisti, runners o sciatori, sono all'ordine del giorno e la bicicletta - di qualsiasi tipo essa sia - è vista come un irrinunciabile mezzo di trasporto comodo e veloce.
La Norvegia, in particolare, può vantare un curioso primato: sul suo territorio si tengono i due più affollati eventi mountain bike al mondo. Il primo, poco a nord di Oslo, è la famosa Birkebeinerrittet (versione estiva della tradizionale gara sugli sci da fondo) e vede oltre 14000 ciclisti pedalare a fine agosto da Rena a Lillehammer. La seconda invece è la Nordsjørittet che si svolge a ovest lungo la costa del Mare del Nord; qui i partecipanti sono 'solo' 12000 e gareggiano da Egersund a Sandnes, poco a sud della città di Stavanger.
La Nordsjørittet si è svolta lo scorso Sabato 11 Giugno: noi c'eravamo, ed ecco com'è andata.
Nordsjørittet, una parola a prima vista impronunciabile, significa letteralmente 'Gara del Mare del Nord' ed è un avvenimento molto sentito da queste parti: giunto ormai alla quattordicesima edizione, ha visto il numero di partenti crescere vertiginosamente al ritmo di quasi 2000 ogni anno attratti dal fascino dell'evento e dalla facilità del percorso, riassunte molto bene nello slogan 'For Folk Flest' (per la maggior parte delle persone). Chiunque, con un minimo di pratica e con un mezzo in buono stato, può partecipare e vivere l'emozione di ripercorrere l'antica Via del Re, usata nei secoli per il trasporto delle merci lungo la costa occidentale da Kristiansand a Bergen.
La gara si svolge nella contea di Rogaland, l'area più ricca della Norvegia che deve la propria fortuna al petrolio, estratto in grandi quantità nelle numerose piattaforme nel Mare del Nord. Il capoluogo della regione, Stavanger, è considerato non a caso la capitale europea dell'oro nero con la presenza di tutte le maggiori compagnie petrolifere mondiali. Importanti sono anche le attività di cantieristica navale e la pesca, senza dimenticare il turismo attratto dalle bellezze della città vecchia e dalle crociere nei fiordi. L'area attorno a Stavanger è molto famosa per queste bellezze naturali: in circa un'ora d'auto si giunge al Lysefjord e alle sue meraviglie, come la sporgenza rocciosa del Preikestolen ('Pulpito') a strapiombo sul mare (600 metri più in basso), o l'enorme sasso del Kjerag incastrato tra due pareti verticali e sospeso nel vuoto.
Tornando all'evento sportivo, esso è di proprietà di cinque club ciclistici locali che affidano l'organizzazione ad uno staff preparato e professionale capitanato da due donne, Eli Orre e Hilde Brueland Sand, aiutate da oltre 500 volontari per i giorni di gara. Importanti sostenitrici e testimonial dell'evento sono le due più grandi atlete norvegesi, Gunn Rita Dahle e Lene Byberg, entrambe originarie e residenti da queste parti.
Curiosa è la posizione della sede logistica: dopo anni all'interno di un negozio di biciclette locale, da questa edizione si è spostata nella nuova e avvenieristica scuola superiore di Sandnes, operando in perfetta sintonia con le esigenze di studenti e attività scolastiche senza recare disagio alcuno. Nonostante l'elevatissimo numero di iscritti, le operazioni pre-gara si sono svolte con massimo ordine e velocità sin dal giovedì.
Piuttosto elevata la quota di iscrizione, 550 Corone (circa 70€) a cui andavano aggiunte altre 200 Corone (25€) per l'eventuale licenza giornaliera, ma comunque in linea con i prezzi e il tenore di vita della ricca Norvegia. A differenza di altri paesi europei, qui non esiste il classico 'pacco gara' ma era possibile ottenere una maglia tecnica aderendo a uno degli eventi benefici collegati all'evento. Era poi allestito un piccolo expo-fiera mercato con prezzi scontati e vantaggiosi, anche rispetto a quelli italiani.
La gara si svolge su di un tracciato di 91 chilometri con poco meno di mille metri di dislivello, percorsi in direzione nord con partenza dal porto di Egersund e arrivo nella baia di Sandnes. L'organizzazione aveva previsto speciali pacchetti per il trasporto degli atleti con autobus e treni, mentre le biciclette venivano caricate su dei camion (sono stati utilizzati ben sette TIR) e recapitate a Egersund già dal venerdì. Le partenze, organizzate in maniera esemplare con ben 38 griglie, si sono svolte durante tutto l'arco della giornata dalle 7.30 alle 15.00, agevolando così un afflusso di persone, auto e mezzi in zona partenza, senza ricaduta alcuna sul traffico locale.
Il percorso, pur risultando molto facile, veloce e scorrevole, prevedeva moltissime diverse ambientazioni e scenari. Subito dopo l'uscita dalla città di Egersund iniziavano gli sterrati, compatti e filanti, che per oltre venti chilometri di saliscendi a tratti ripidi guidavano i partecipanti in una zona isolata fatta di rocce e piccole alture, baie e insenature, gole e boschi, passando continuamente dall'acqua del fiordo a quella dei laghi. L'ambientazione selvaggia di questa zona, che regalava a ogni curva un paesaggio diverso, è sicuramente la parte più interessante del percorso. Una veloce discesa anticipava l'attraversamento di alcune serre, dopo le quali il paesaggio cambiava completamente diventando una campagna verde e ondulata.
Il tracciato si dirigeva allora verso il Mare del Nord fino a lambirne le acque, attraversando un campeggio sede del primo ristoro, e tornando poi a salire verso l'entroterra con lunghi settori asfaltati; superati dei pascoli e un tratturo erboso, il percorso entrava in un bosco fangoso dove la quasi totalità dei biker era costretta a mettere il piede a terra. Una breve discesa tecnica anticipava il secondo ristoro da cui ricominciavano le strade veloci, prima su ghiaia poi su asfalto che riportavano verso il mare.
Un lungo tratto lungo la costa, sferzato dal vento laterale, conduceva al terzo ristoro e al successivo ponte sospeso e traballante di Hå Gamle Prestegaard, un po' il passaggio simbolo della corsa. Da qui all'arrivo (circa 30 chilometri) la corsa si faceva velocissima correndo lunghi settori asfaltati pianeggianti intervallati da qualche passaggio su facile sterrato, prima sulla ripida erta di Tinghaugbakken (ultimo ristoro) e poi nel costeggiare alcuni laghi nella parte finale del percorso.
All'arrivo nella baia di Sandnes gli atleti ricevevano la medaglia di finisher, trovando poi un abbondante ristoro finale e gli stand degli sponsor. Il grande palco dove si alternavano concerti, interviste e spettacoli, e il maxischermo con le immagini in diretta (la gara era trasmessa dalla TV locale e in streaming su internet) catalizzavano l'attenzione del folto pubblico presente, mentre gli yacht ormeggiati in porto erano teatro di esclusive feste private. Numerosi anche i party delle squadre organizzati nelle tensostrutture lungo il molo.
Degli oltre 12000 iscritti solo una piccola parte (circa 2000) provenivano da fuori regione, a testimonianza di quanto questo evento sia un happening molto sentito a livello locale: è vissuto infatti come una sorta di campionato tra le varie aziende dei dintorni, che schierano al via i propri team 'dopolavoristici' che possono arrivare a contare fino a trecento unità. Relativamente bassa invece la presenza straniera con circa cento atleti esteri al via (quasi tutti lavoratori nelle multinazionali del petrolio a Stavanger) mentre impressionante era la partecipazione femminile che superava il 22%.
Le tipologie di bicicletta viste in gara erano le più svariate: dalla mountain bike top di gamma a quella da trekking, da bici ibride a ciclocross, fino a quelli noi definiremmo 'cancelli' e/o catorci. I norvegesi tuttavia non sembravano darci troppa importanza, in fondo sono i mezzi di trasporto che usano quotidianamente per andare al lavoro o a fare la spesa.
Ciò che più stupisce alla Nordsjørittet è però la partecipazione festosa e appassionata del pubblico locale: migliaia e migliaia erano gli spettatori a bordo strada che incitavano i concorrenti al grido di 'Heia! Heia!', suonando trombe, fischietti e campanacci e sventolando l'immancabile bandiera norvegese, segno di quanto qui amino la propria patria.
In uno dei punti chiave del percorso, il muro di Tinghaugbakken, due ragazzi avevano addirittura organizzato una festa con tanto di musica e tribuna, catalizzando l'attenzione non solo degli abitanti ma anche di TV e giornali accorsi sul posto per documentare le due ali di folla che assistevano al passaggio della corsa.
Tirando le somme, la tipologia della gara è sicuramente diversa da quelle alle quali siamo abituati in Italia: pur garantendo un'elevata qualità dei servizi fondamentali (quali ristori e sicurezza) con un enorme spiegamento di uomini, mezzi e risorse, Nordsjørittet vuole essere prima di tutto una grande festa, un evento che coinvolga sempre più persone anno dopo anno, incentivando l'aggregazione e l'amicizia tra le persone.
Per un biker italiano questo evento è anche e soprattutto motivo per scoprire l'affascinante Norvegia. L'aeroporto di Stavanger, raggiungibile dall'Italia via Amsterdam, si trova a soli dieci chilometri da Sandnes e un efficiente servizio ferroviario collega tutte le principali località sulla costa e tutti (ma proprio tutti!) parlano inglese in maniera perfetta. A giugno il meteo è solitamente benevolo: il vento è una costante ma le temperature si aggirano tra i 15 e i 20 gradi; le piogge non sono frequenti ma possono abbassare sensibilmente la temperatura come nel 2010, quando la gara si svolse in un clima quasi invernale. In caso di necessità esiste la possibilità di noleggiare delle biciclette presso il Racing Depot o lo Spinn Shop di Sandnes, accordandosi ovviamente con dovuto anticipo.
In conclusione, Nordsjørittet è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita. E' un'occasione per vivere la bicicletta in un modo radicalmente diverso a quello al quale siamo abituati in Italia: l'educazione civica, il rispetto verso i ciclisti, la passione per lo sport e il calore del popolo norvegese fanno letteralmente impallidire le abitudini nostrane, sportive e non. E metterebbero voglia di non tornare più a casa...
Stefano De Marchi - www.solobike.it
Sito internet: www.nordsjorittet.no
Fotogallery: https://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/NordsjRittet2011
Video: http://www.vimeo.com/25052794
Traccia GPS: http://connect.garmin.com/activity/92163513
Informazioni turistiche: www.regionstavanger.com
La Norvegia, in particolare, può vantare un curioso primato: sul suo territorio si tengono i due più affollati eventi mountain bike al mondo. Il primo, poco a nord di Oslo, è la famosa Birkebeinerrittet (versione estiva della tradizionale gara sugli sci da fondo) e vede oltre 14000 ciclisti pedalare a fine agosto da Rena a Lillehammer. La seconda invece è la Nordsjørittet che si svolge a ovest lungo la costa del Mare del Nord; qui i partecipanti sono 'solo' 12000 e gareggiano da Egersund a Sandnes, poco a sud della città di Stavanger.
La Nordsjørittet si è svolta lo scorso Sabato 11 Giugno: noi c'eravamo, ed ecco com'è andata.
Nordsjørittet, una parola a prima vista impronunciabile, significa letteralmente 'Gara del Mare del Nord' ed è un avvenimento molto sentito da queste parti: giunto ormai alla quattordicesima edizione, ha visto il numero di partenti crescere vertiginosamente al ritmo di quasi 2000 ogni anno attratti dal fascino dell'evento e dalla facilità del percorso, riassunte molto bene nello slogan 'For Folk Flest' (per la maggior parte delle persone). Chiunque, con un minimo di pratica e con un mezzo in buono stato, può partecipare e vivere l'emozione di ripercorrere l'antica Via del Re, usata nei secoli per il trasporto delle merci lungo la costa occidentale da Kristiansand a Bergen.
La gara si svolge nella contea di Rogaland, l'area più ricca della Norvegia che deve la propria fortuna al petrolio, estratto in grandi quantità nelle numerose piattaforme nel Mare del Nord. Il capoluogo della regione, Stavanger, è considerato non a caso la capitale europea dell'oro nero con la presenza di tutte le maggiori compagnie petrolifere mondiali. Importanti sono anche le attività di cantieristica navale e la pesca, senza dimenticare il turismo attratto dalle bellezze della città vecchia e dalle crociere nei fiordi. L'area attorno a Stavanger è molto famosa per queste bellezze naturali: in circa un'ora d'auto si giunge al Lysefjord e alle sue meraviglie, come la sporgenza rocciosa del Preikestolen ('Pulpito') a strapiombo sul mare (600 metri più in basso), o l'enorme sasso del Kjerag incastrato tra due pareti verticali e sospeso nel vuoto.
Tornando all'evento sportivo, esso è di proprietà di cinque club ciclistici locali che affidano l'organizzazione ad uno staff preparato e professionale capitanato da due donne, Eli Orre e Hilde Brueland Sand, aiutate da oltre 500 volontari per i giorni di gara. Importanti sostenitrici e testimonial dell'evento sono le due più grandi atlete norvegesi, Gunn Rita Dahle e Lene Byberg, entrambe originarie e residenti da queste parti.
Curiosa è la posizione della sede logistica: dopo anni all'interno di un negozio di biciclette locale, da questa edizione si è spostata nella nuova e avvenieristica scuola superiore di Sandnes, operando in perfetta sintonia con le esigenze di studenti e attività scolastiche senza recare disagio alcuno. Nonostante l'elevatissimo numero di iscritti, le operazioni pre-gara si sono svolte con massimo ordine e velocità sin dal giovedì.
Piuttosto elevata la quota di iscrizione, 550 Corone (circa 70€) a cui andavano aggiunte altre 200 Corone (25€) per l'eventuale licenza giornaliera, ma comunque in linea con i prezzi e il tenore di vita della ricca Norvegia. A differenza di altri paesi europei, qui non esiste il classico 'pacco gara' ma era possibile ottenere una maglia tecnica aderendo a uno degli eventi benefici collegati all'evento. Era poi allestito un piccolo expo-fiera mercato con prezzi scontati e vantaggiosi, anche rispetto a quelli italiani.
La gara si svolge su di un tracciato di 91 chilometri con poco meno di mille metri di dislivello, percorsi in direzione nord con partenza dal porto di Egersund e arrivo nella baia di Sandnes. L'organizzazione aveva previsto speciali pacchetti per il trasporto degli atleti con autobus e treni, mentre le biciclette venivano caricate su dei camion (sono stati utilizzati ben sette TIR) e recapitate a Egersund già dal venerdì. Le partenze, organizzate in maniera esemplare con ben 38 griglie, si sono svolte durante tutto l'arco della giornata dalle 7.30 alle 15.00, agevolando così un afflusso di persone, auto e mezzi in zona partenza, senza ricaduta alcuna sul traffico locale.
Il percorso, pur risultando molto facile, veloce e scorrevole, prevedeva moltissime diverse ambientazioni e scenari. Subito dopo l'uscita dalla città di Egersund iniziavano gli sterrati, compatti e filanti, che per oltre venti chilometri di saliscendi a tratti ripidi guidavano i partecipanti in una zona isolata fatta di rocce e piccole alture, baie e insenature, gole e boschi, passando continuamente dall'acqua del fiordo a quella dei laghi. L'ambientazione selvaggia di questa zona, che regalava a ogni curva un paesaggio diverso, è sicuramente la parte più interessante del percorso. Una veloce discesa anticipava l'attraversamento di alcune serre, dopo le quali il paesaggio cambiava completamente diventando una campagna verde e ondulata.
Il tracciato si dirigeva allora verso il Mare del Nord fino a lambirne le acque, attraversando un campeggio sede del primo ristoro, e tornando poi a salire verso l'entroterra con lunghi settori asfaltati; superati dei pascoli e un tratturo erboso, il percorso entrava in un bosco fangoso dove la quasi totalità dei biker era costretta a mettere il piede a terra. Una breve discesa tecnica anticipava il secondo ristoro da cui ricominciavano le strade veloci, prima su ghiaia poi su asfalto che riportavano verso il mare.
Un lungo tratto lungo la costa, sferzato dal vento laterale, conduceva al terzo ristoro e al successivo ponte sospeso e traballante di Hå Gamle Prestegaard, un po' il passaggio simbolo della corsa. Da qui all'arrivo (circa 30 chilometri) la corsa si faceva velocissima correndo lunghi settori asfaltati pianeggianti intervallati da qualche passaggio su facile sterrato, prima sulla ripida erta di Tinghaugbakken (ultimo ristoro) e poi nel costeggiare alcuni laghi nella parte finale del percorso.
All'arrivo nella baia di Sandnes gli atleti ricevevano la medaglia di finisher, trovando poi un abbondante ristoro finale e gli stand degli sponsor. Il grande palco dove si alternavano concerti, interviste e spettacoli, e il maxischermo con le immagini in diretta (la gara era trasmessa dalla TV locale e in streaming su internet) catalizzavano l'attenzione del folto pubblico presente, mentre gli yacht ormeggiati in porto erano teatro di esclusive feste private. Numerosi anche i party delle squadre organizzati nelle tensostrutture lungo il molo.
Degli oltre 12000 iscritti solo una piccola parte (circa 2000) provenivano da fuori regione, a testimonianza di quanto questo evento sia un happening molto sentito a livello locale: è vissuto infatti come una sorta di campionato tra le varie aziende dei dintorni, che schierano al via i propri team 'dopolavoristici' che possono arrivare a contare fino a trecento unità. Relativamente bassa invece la presenza straniera con circa cento atleti esteri al via (quasi tutti lavoratori nelle multinazionali del petrolio a Stavanger) mentre impressionante era la partecipazione femminile che superava il 22%.
Le tipologie di bicicletta viste in gara erano le più svariate: dalla mountain bike top di gamma a quella da trekking, da bici ibride a ciclocross, fino a quelli noi definiremmo 'cancelli' e/o catorci. I norvegesi tuttavia non sembravano darci troppa importanza, in fondo sono i mezzi di trasporto che usano quotidianamente per andare al lavoro o a fare la spesa.
Ciò che più stupisce alla Nordsjørittet è però la partecipazione festosa e appassionata del pubblico locale: migliaia e migliaia erano gli spettatori a bordo strada che incitavano i concorrenti al grido di 'Heia! Heia!', suonando trombe, fischietti e campanacci e sventolando l'immancabile bandiera norvegese, segno di quanto qui amino la propria patria.
In uno dei punti chiave del percorso, il muro di Tinghaugbakken, due ragazzi avevano addirittura organizzato una festa con tanto di musica e tribuna, catalizzando l'attenzione non solo degli abitanti ma anche di TV e giornali accorsi sul posto per documentare le due ali di folla che assistevano al passaggio della corsa.
Tirando le somme, la tipologia della gara è sicuramente diversa da quelle alle quali siamo abituati in Italia: pur garantendo un'elevata qualità dei servizi fondamentali (quali ristori e sicurezza) con un enorme spiegamento di uomini, mezzi e risorse, Nordsjørittet vuole essere prima di tutto una grande festa, un evento che coinvolga sempre più persone anno dopo anno, incentivando l'aggregazione e l'amicizia tra le persone.
Per un biker italiano questo evento è anche e soprattutto motivo per scoprire l'affascinante Norvegia. L'aeroporto di Stavanger, raggiungibile dall'Italia via Amsterdam, si trova a soli dieci chilometri da Sandnes e un efficiente servizio ferroviario collega tutte le principali località sulla costa e tutti (ma proprio tutti!) parlano inglese in maniera perfetta. A giugno il meteo è solitamente benevolo: il vento è una costante ma le temperature si aggirano tra i 15 e i 20 gradi; le piogge non sono frequenti ma possono abbassare sensibilmente la temperatura come nel 2010, quando la gara si svolse in un clima quasi invernale. In caso di necessità esiste la possibilità di noleggiare delle biciclette presso il Racing Depot o lo Spinn Shop di Sandnes, accordandosi ovviamente con dovuto anticipo.
In conclusione, Nordsjørittet è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita. E' un'occasione per vivere la bicicletta in un modo radicalmente diverso a quello al quale siamo abituati in Italia: l'educazione civica, il rispetto verso i ciclisti, la passione per lo sport e il calore del popolo norvegese fanno letteralmente impallidire le abitudini nostrane, sportive e non. E metterebbero voglia di non tornare più a casa...
Stefano De Marchi - www.solobike.it
Sito internet: www.nordsjorittet.no
Fotogallery: https://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/NordsjRittet2011
Video: http://www.vimeo.com/25052794
Traccia GPS: http://connect.garmin.com/activity/92163513
Informazioni turistiche: www.regionstavanger.com