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Nationalpark Bike Marathon 2013 - Scuol (SUI)

31/8/2013

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Podio tutto svizzero alla dodicesima edizione della Nationalpark Bike Marathon, la celebre marathon elvetica andata in scena sabato 31 Agosto a Scuol. A vincere, con il tempo record di 5h30m11s, è stato il Campione del Mondo Christoph Sauser, al suo secondo sigillo in Engadina dopo quello del 2007, anche allora ottenuto in maglia iridata e, curiosamente, con lo stesso ordine d'arrivo.
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Sauser ha faticato non poco a togliersi di ruota Urs Huber: il portacolori del Team Bulls si è arreso solo nella salita finale verso Guarda, accusando al traguardo un ritardo di poco superiore al minuto. Encomiabile poi la prestazione di Lukas Buchli, che nonostante le due costole rotte in una caduta nei giorni precedenti la gara è riuscito comunque ad agguantare un insperato terzo posto nella corsa di casa.

Ultima salita decisiva anche nella competizione femminile, con la vittoria di Milena Landtwing su Ariane Kleinhans; più staccata, al terzo posto, l'inglese Jane Nuessli.
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La Nationalparkbike Marathon, con i suoi 137 chilometri di lunghezza e 4026 metri di dislivello, rientra di diritto nel novero delle competizioni più impegnative d'Europa: ogni anno attrae infatti biker da tutto il continente pronti a sfidare il celebre “Vallader”, il percorso che prende il nome dall'idioma Romancio parlato in Bassa Engadina e che effettua il periplo completo del Parco Nazionale  Svizzero toccando alcuni degli ambienti più selvaggi e incontaminati dell'intero arco Alpino.

A garantire il carattere unico di questo paesaggio sono le particolari regolamentazioni del parco, che da quasi cento anni lo tutelano proibendo ogni tipo di intervento umano al suo interno e consentendo così alla natura di evolversi liberamente.
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Per i meno allenati la Nationalpark Bike Marathon presenta comunque altri percorsi più corti che partono da altrettante località posizionate lungo il tracciato “Vallader”, ripercorrendone così soltanto la parte finale. Da Fuldera, in Val Müstair, inizia lo “Jauer” (103km./2934m.), da Livigno il “Livignasco” (66km./1871m.) e da S-chanf, in Engadina, il "Puter” (47km./1051m.). Le stesse località ospitano anche le aree “cambio” per il team-relay da due o quattro staffettisti, mentre il percorso più corto si rivolge anche ai più giovani grazie alla particolare formula “Gross und Klein” per coppie formate da un adulto e un ragazzo di massimo 16 anni.
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Le operazioni pre-gara per tutti i quasi 2000 iscritti si sono svolte all'interno dello stadio del ghiaccio, sede logistica dell'evento, compresi il pasta party del venerdì sera, la colazione del sabato mattina (a partire dalle ore quattro) e il bike-park sorvegliato per la notte precedente la gara; il costo di iscrizione (da 49 a 78 euro a seconda del percorso) comprendeva l'eventuale trasporto al punto di partenza con bus o treno, mentre un paio di manicotti personalizzati con il logo dell'evento rappresentavano il contenuto del pacco gara.
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Tutta la gara si è svolta in condizioni meteo perfette, con cielo terso e temperature gradevoli che hanno regalato ai partecipanti una giornata ideale per pedalare alle alte quote: quasi metà dei 137 chilometri del “Vallader” si snodavano infatti sopra i 1800 metri, con quattro scollinamenti oltre i 2200m. e la quota massima raggiunta ai 2694m. del Passo Chaschauna.
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L'avventura prende il via alle ore 7.15. Dopo un breve passaggio a velocità controllata tra le vie di Scuol inizia la salita verso il Passo Costainas: lunga ma facile, risale per oltre venti chilometri la Val S-Charl toccando l'isolato omonimo villaggio fatto di case in legno e stalle affacciate sulla piazzetta. Un bel single track raggiunge infine i 2251m. del valico, dal quale una veloce discesa conduce al ristoro di Fuldera in Val Monastero.
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Con pendenze più accentuate ma costanti si valica poi il Doss Radond (2234m.) entrando così nella meravigliosa Val Mora tra montagne scoscese, prati sconfinati, torrenti impetuosi e pareti di roccia verticali, immettendosi poi nel celebre single track nella gola: un trail compatto e veloce strappato alla montagna, a picco sul torrente che scorre qualche decine di metri più sotto e dove anche il minimo errore rischia di costare caro.
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Si entra quindi in Italia: toccato il Lago di San Giacomo e affrontato il facile Passo Alpisella (2299m.) si arriva a Livigno, esattamente a metà gara, dove inizia la parte più temuta e impegnativa.

La durissima ascesa ai 2697 metri del Passo Chaschauna è infatti una sorta di spartiacque: da una parte le salite e i tanti chilometri già affrontati, dall'altra tutta discesa fino alle porte di Scuol. Alla Nationalpark Bike Marathon si usa dire che una volta arrivati sul Chaschauna si riesce già a vedere l'arrivo.

Dopo una prima parte sul fondo della Val Federia la mulattiera si impenna in maniera vertiginosa superando seicento metri di dislivello in soli tre chilometri. Nonostante il fondo in perfette condizioni, solamente i top rider riescono a coprire in sella tutta l'ascesa: gli altri non possono far altro che spingere, molti anche per l'intera lunghezza della salita, godendo comunque degli eccezionali panorami sempre più ampi sulle vette e i ghiacciai delle Alpi Retiche.
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Dalla cima il più è fatto: una lunghissima e adrenalinica picchiata raggiunge il fondovalle Engadinese e i suoi caratteristici paesini, scenario dei successivi venticinque chilometri sempre tendenti a scendere. La dolce risalita al pittoresco villaggio di Guarda e gli agevoli saliscendi verso Ftan rappresentano solo le ultime difficoltà prima della picchiata sul traguardo.

Nonostante i semplici dati di lunghezza e dislivello possano impressionare, le caratteristiche della Nationalpark Bike Marathon la rendono appetibile a una platea di biker molto più ampia di quanto si possa pensare: le salite regolari, i lunghi tratti di discesa e falsopiano, la scorrevolezza delle piste sterrate e  il basso livello tecnico richiesto, uniti alla relativa facilità degli ultimi sessanta chilometri, fanno sì infatti che per una volta – più che le gambe – a contare siano testa, esperienza e capacità di gestire gli sforzi.
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Se però 137 chilometri e 4026 metri di dislivello dovessero comunque essere troppi, l'ente turistico della Bassa Engadina ha creato il “Parco Nazionale Bike Tour” con il quale suddividere il percorso in tre o quattro tappe avendo a disposizione supporto logistico e trasporto bagagli. Un'opportunità in più quindi per pedalare lungo uno degli itinerari più gettonati delle Alpi, talmente frequentato da essere identificato addirittura da un proprio segnavia, il “444”.

E' già stata fissata intanto la prossima edizione della manifestazione: prevista per Sabato 30 Agosto 2014, sarà anche occasione per festeggiare il centesimo anniversario della fondazione del Parco Nazionale Svizzero.

Stefano De Marchi - www.solobike.it

 Sito internet:
www.bike-marathon.com

Classifiche:
http://services.datasport.com/2013/mtb/3lander/

Fotogallery:
www.flickr.com/photos/engadinscuolsamnaun/sets/72157635321543109/with/9644683198/
www.sportograf.com/bestof/1868/
http://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/310813NationalparkBikeMarathon
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