Finalmente, dopo tanto fantasticare, anche il Tour del Monte Bianco è fatto: insieme ad altri sette amici abbiamo effettuato il famoso periplo della montagna più alta d'Europa. Assieme a noi un’ulteriore persona alla guida di un furgone di appoggio per il trasporto bagagli ed eventuale assistenza (comprese - ma che non si sappia troppo in giro... - numerose "trainate" di qualche sfaticato).
Arriviamo a Courmayeur con già un'ora di ritardo causa coda in autostrada. Parcheggiamo alle porte di Courmayeur e partiamo alla volta della Val Veny.
Per noi abituati alle Dolomiti, la prima cosa che salta all'occhio è che i ghiacciai, da queste parti, arrivano a quote veramente basse: appena entrati in valle iniziano infatti a vedersi le prime lingue di ghiaccio.
All'inizio pedalabile, l'ascesa si fa più impegnativa addentrandosi nel Vallon de la Lex Blanche costrigendoci, dopo un guado, a proseguire per lunghi tratti a spinta fino alla vetta, toccando strada facendo la Casermetta de la Seigne, ultimo punto di appoggio prima della cima.
La discesa è a dir poco entusiasmante, su un single track compatto e scorrevole che perde quota tra prati e rocce, offrendo ben pochi tratti impegnativi da affrontare a piedi. Tutto attorno, inutile dirlo, lo spettacolo delle montagne solcate da ghiacciai e torrenti.
La discesa termina nei pressi del Refuge des Mottets, uno dei pochi luoghi dove pernottare da queste parti. Si prosegue poi su sterrato fino a La Ville des Glacier, e da qui su asfalto a Les Chapieux.