Kitzbuehel, Titolo, Austria. La mente va subito al freddo, alla neve, allo sci, alle decine di migliaia di sciatori che ogni inverno affollano le Kitzbueheler Alpen, uno dei comprensori più grandi d'Europa che ha fatto della Streif un simbolo degli sport invernali; sulla pista più difficile e impegnativa del circo bianco, giù dall'Hahnenkamm passando per la Mausefalle e la Steilhang, si è scritta la storia dello sci alpino.
D'estate, quando la neve lascia il posto ai verdi prati, tutto il comprensorio cambia faccia votandosi interamente alla mountain bike, mettendo a disposizione del biker decine di impianti di risalita e oltre mille chilometri di percorsi segnalati, creando un'offerta diversificata che spazia dai bike park per i più piccoli fino a alle bici elettriche per i meno allenati.
Il risultato è evidente: ovunque si vada, dalle parti di Kitzbuehel, la bicicletta è una presenza costante.
In questo contesto, la settimana scorsa, è andata in scena la sedicesima edizione del Kitz Alp Bike Festival: la cittadina di Kirchberg, pochi chilometri a ovest di Kitzbuehel, ha ospitato una cinque giorni interamente dedicata alla mountain bike con gare in salita, cross country, dirt contest, gare e bike school per i più piccoli, concludendosi domenica con la famosa Kitz Alp Bike Marathon, già all'interno di numerosi circuiti austriaci e prima prova del neonato UCI Marathon World Series per le qualificazioni ai Mondiali Marathon 2012.
Circa 800 gli iscritti complessivi arrivati da tutta Europa, distribuiti sui quattro percorsi disponibili: il Light da 15 chilometri e 600 metri di dislivello, il Medium (35km/1300m), l'Extreme (56km/2600m) e il nuovo e durissimo Ultra di 95km e 4400 metri di dislivello, sul quale si svolgerà il Campionato del Mondo Marathon 2013.
La sede logistica della gara era concentrata nel parcheggio della funivia della Fleckalmbahn, a ridosso delle piste da freeride della Bike Academy, e comprendeva una piccola area expo, la segreteria di gara e la zona arrivo. Docce e lavaggio bici, che come vedremo saranno quanto mai indispensabili, erano dislocate a poche decine di metri.
La partenza della marathon avveniva a due chilometri di distanza, dal centro di Kirchberg, sotto un cielo coperto che accompagnerà tutto lo svolgersi della gara, senza comunque quella pioggia che è caduta sporadica nei giorni precedenti, anche sottoforma di nevischio alle quote più alte.
Alle ore 8.00 una mass-start unica per tutti i percorsi (ad eccezione del Light che partirà un'ora più tardi) dà il via alla gara. I primi chilometri si snodano frenetici sulle ciclabili di fondovalle verso Brixen, poi ha inizio la prima salita di giornata.
Nove chilometri di salita, pendenza media 11%: un'ascesa lunga e costante, a tratti noiosa finché non si esce dal bosco e la vista può quindi spaziare sulle vette circostanti. Gli ultimi cinquecento metri sono sicuramente i più ostici, da percorrere su un ripidissimo prato fino a raggiungere gli impianti di Choralpe dove una schiera folta e rumorosa di spettatori incita tutti indistintamente, soprattutto chi riesce a scollinare in sella.
Dopo il ristoro, una breve discesa, e una piccola risalita fino all'incantevole Lago Kreuzjochl, ha finalmente inizio la picchiata: compatta, larga e velocissima, da sessanta all'ora e oltre, gioca comunque qualche brutto scherzo a più di qualcuno, visto che l'elicottero continua a planare più e più volte in soccorso di biker caduti. Non mancano poi i single track: nella parte bassa il percorso entra nel bosco affrontando alcuni passaggi tecnici e divertenti, ma mai troppo impegnativi.
Dal fondovalle si rientra verso Kirchberg e la zona arrivo (conclusione del percorso Medium), da cui ha inizio la seconda salita di giornata: per metà asfaltata e metà sterrata, con pendenze sempre pedalabili ad eccezione di un breve tratto più ripido, conduce in otto km ai 1723 metri dell'Hahnenkamm, fin quasi alla stazione a monte della funivia.
Sulla sinistra inizia la mitica Streif, ma il percorso prosegue in discesa giù per un altro versante, per altre veloci mulattiere e poi per il temibile Ehrenbachtrail, invaso dal fango e dall'acqua, fino all'imbocco della terza salita.
La salita conta solo trecento metri di dislivello, abbastanza facili, fino a incrociare di nuovo la Streif al bivio tra i percorsi Extreme e Ultra: giunti fin qui ci si può accontentare della fatica fatta, dirigendosi verso l'arrivo. L'ultima discesa è divertente, varia, tecnica, alterna tratti sterrati a sentieri, single track fangosi a mulattiere, compresa una adrenalinica picchiata sui prati delle piste da sci e una conclusione in bellezza sui tracciati da freeride a ridosso dell'arrivo, con il supporto del pubblico direttamente proporzionale alla velocità con cui si affrontano salti e paraboliche. Arrivare puliti alla fine della Kitz è praticamente impossibile, e anche quest'anno al traguardo bici e biker sono coperti dal fango raccolto nelle discese in single track.
Chi invece vuole continuare a soffrire può trovare pane per i propri denti sul percorso Ultra, che dal bivio si butta direttamente sulla mitica Streif, ma al contrario: una salita disumana su per le curve in contropendenza della Steilhang, su un sentiero talmente ripido da essere dotato di scalini. Almeno 400 metri a piedi fin sotto la Mausefalle, la terribile 'trappola per topi', un muro verticale di 80 metri diventato l'emblema della Streif e di Kitzbuehel: il percorso in realtà sale per una mulattiera, finalmente di nuovo ciclabile, aggirando la Mausefalle e affrontandone solo la parte sommitale più 'facile', comunque quasi impossibile da fare in sella.
Dalla Mausefalle si torna nuovamente sulla vetta dell'Hahnenkamm, continuando ancora fino ai 1930 m del Pengelstein. Terza discesa, facile ma lunghissima (circa venti chilometri), e poi l'ultima salita, di nuovo all'Hahnenkamm. Altri nove chilometri, altri novecento metri di dislivello. In vetta si passa per la terza volta nello stesso punto e nonostante i cartelli, gli incroci, i ponti artificiali e le indicazioni degli addetti non è semplice capire la direzione da prendere.
La discesa è semplice, ripercorrendo a ritroso parte della terza salita, tornando al bivio del percorso Extreme e dirigendosi poi verso il traguardo sui sentieri più tecnici di cui già abbiamo parlato.
Basta un dato per capire la difficoltà della prova, l'austriaco Alban Lakata vincitore in 4 ore 36 minuti, ha coperto i 95 chilometri del percorso Ultra a una velocità di poco superiore ai venti chilometri orari.
Nel complesso è un percorso tecnicamente non troppo difficile, fatta eccezione per alcuni single track resi insidiosi dal fango, ma che - nella sua versione Ultra - può essere considerato brutale per l'altimetria: quattro salite e quattro discese, ognuna da non meno di nove chilometri e 800 metri di dislivello. Più abbordabili e 'umani' invece i percorsi più corti.
Grandiosi i panorami ammirabili dall'Hahnenkamm sulle Kitzbueheler Alpen: una vista a 360° che ripaga ampiamente degli sforzi profusi per raggiungere la vetta.
Ottimi i ristori con Coca Cola, dolci, barrette, Red Bull, acqua, sali e frutta a disposizione dei biker, come ottima la loro dislocazione sul percorso (all'inizio e alla fine di ogni salita).
L'iscrizione è in linea con la media austriaca (40€), mentre il pacco gara comprendeva un borsello sottosella Vaude e un flacone di olio spray; nel dopo gara un pasta party 'classico' con pasta e bibita.
La Kitz Alp Bike, con il suo festival e i suoi eventi collaterali, è sicuramente uno degli eventi che non possono mancare nel curriculum di un biker: a sole due ore e mezza dal confine italiano, può essere l'occasione per scoprire un luogo simbolo dello sci che d'estate diventa un vero e proprio paradiso delle due ruote. Le attenzioni riservate alla cura del paesaggio e dell'ambiente, dei percorsi e della segnaletica, denotano una valorizzazione del territorio e dello sport come solo gli austriaci sanno fare, e dai quali si può solo che imparare.
Stefano De Marchi - www.solobike.it
Sito internet: www.kitzalpbike.at
Informazioni in italiano: www.bikeandmore.it
Fotogallery:
http://www.sportograf.com/bestof/1014/
http://magazin.radsportland.at/fotos.php?id=108
http://nyx.at/bikeboard/Board/showthread.php?148614-Kitzalpbike-2011-Bildbericht
http://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/KitzAlpBike
D'estate, quando la neve lascia il posto ai verdi prati, tutto il comprensorio cambia faccia votandosi interamente alla mountain bike, mettendo a disposizione del biker decine di impianti di risalita e oltre mille chilometri di percorsi segnalati, creando un'offerta diversificata che spazia dai bike park per i più piccoli fino a alle bici elettriche per i meno allenati.
Il risultato è evidente: ovunque si vada, dalle parti di Kitzbuehel, la bicicletta è una presenza costante.
In questo contesto, la settimana scorsa, è andata in scena la sedicesima edizione del Kitz Alp Bike Festival: la cittadina di Kirchberg, pochi chilometri a ovest di Kitzbuehel, ha ospitato una cinque giorni interamente dedicata alla mountain bike con gare in salita, cross country, dirt contest, gare e bike school per i più piccoli, concludendosi domenica con la famosa Kitz Alp Bike Marathon, già all'interno di numerosi circuiti austriaci e prima prova del neonato UCI Marathon World Series per le qualificazioni ai Mondiali Marathon 2012.
Circa 800 gli iscritti complessivi arrivati da tutta Europa, distribuiti sui quattro percorsi disponibili: il Light da 15 chilometri e 600 metri di dislivello, il Medium (35km/1300m), l'Extreme (56km/2600m) e il nuovo e durissimo Ultra di 95km e 4400 metri di dislivello, sul quale si svolgerà il Campionato del Mondo Marathon 2013.
La sede logistica della gara era concentrata nel parcheggio della funivia della Fleckalmbahn, a ridosso delle piste da freeride della Bike Academy, e comprendeva una piccola area expo, la segreteria di gara e la zona arrivo. Docce e lavaggio bici, che come vedremo saranno quanto mai indispensabili, erano dislocate a poche decine di metri.
La partenza della marathon avveniva a due chilometri di distanza, dal centro di Kirchberg, sotto un cielo coperto che accompagnerà tutto lo svolgersi della gara, senza comunque quella pioggia che è caduta sporadica nei giorni precedenti, anche sottoforma di nevischio alle quote più alte.
Alle ore 8.00 una mass-start unica per tutti i percorsi (ad eccezione del Light che partirà un'ora più tardi) dà il via alla gara. I primi chilometri si snodano frenetici sulle ciclabili di fondovalle verso Brixen, poi ha inizio la prima salita di giornata.
Nove chilometri di salita, pendenza media 11%: un'ascesa lunga e costante, a tratti noiosa finché non si esce dal bosco e la vista può quindi spaziare sulle vette circostanti. Gli ultimi cinquecento metri sono sicuramente i più ostici, da percorrere su un ripidissimo prato fino a raggiungere gli impianti di Choralpe dove una schiera folta e rumorosa di spettatori incita tutti indistintamente, soprattutto chi riesce a scollinare in sella.
Dopo il ristoro, una breve discesa, e una piccola risalita fino all'incantevole Lago Kreuzjochl, ha finalmente inizio la picchiata: compatta, larga e velocissima, da sessanta all'ora e oltre, gioca comunque qualche brutto scherzo a più di qualcuno, visto che l'elicottero continua a planare più e più volte in soccorso di biker caduti. Non mancano poi i single track: nella parte bassa il percorso entra nel bosco affrontando alcuni passaggi tecnici e divertenti, ma mai troppo impegnativi.
Dal fondovalle si rientra verso Kirchberg e la zona arrivo (conclusione del percorso Medium), da cui ha inizio la seconda salita di giornata: per metà asfaltata e metà sterrata, con pendenze sempre pedalabili ad eccezione di un breve tratto più ripido, conduce in otto km ai 1723 metri dell'Hahnenkamm, fin quasi alla stazione a monte della funivia.
Sulla sinistra inizia la mitica Streif, ma il percorso prosegue in discesa giù per un altro versante, per altre veloci mulattiere e poi per il temibile Ehrenbachtrail, invaso dal fango e dall'acqua, fino all'imbocco della terza salita.
La salita conta solo trecento metri di dislivello, abbastanza facili, fino a incrociare di nuovo la Streif al bivio tra i percorsi Extreme e Ultra: giunti fin qui ci si può accontentare della fatica fatta, dirigendosi verso l'arrivo. L'ultima discesa è divertente, varia, tecnica, alterna tratti sterrati a sentieri, single track fangosi a mulattiere, compresa una adrenalinica picchiata sui prati delle piste da sci e una conclusione in bellezza sui tracciati da freeride a ridosso dell'arrivo, con il supporto del pubblico direttamente proporzionale alla velocità con cui si affrontano salti e paraboliche. Arrivare puliti alla fine della Kitz è praticamente impossibile, e anche quest'anno al traguardo bici e biker sono coperti dal fango raccolto nelle discese in single track.
Chi invece vuole continuare a soffrire può trovare pane per i propri denti sul percorso Ultra, che dal bivio si butta direttamente sulla mitica Streif, ma al contrario: una salita disumana su per le curve in contropendenza della Steilhang, su un sentiero talmente ripido da essere dotato di scalini. Almeno 400 metri a piedi fin sotto la Mausefalle, la terribile 'trappola per topi', un muro verticale di 80 metri diventato l'emblema della Streif e di Kitzbuehel: il percorso in realtà sale per una mulattiera, finalmente di nuovo ciclabile, aggirando la Mausefalle e affrontandone solo la parte sommitale più 'facile', comunque quasi impossibile da fare in sella.
Dalla Mausefalle si torna nuovamente sulla vetta dell'Hahnenkamm, continuando ancora fino ai 1930 m del Pengelstein. Terza discesa, facile ma lunghissima (circa venti chilometri), e poi l'ultima salita, di nuovo all'Hahnenkamm. Altri nove chilometri, altri novecento metri di dislivello. In vetta si passa per la terza volta nello stesso punto e nonostante i cartelli, gli incroci, i ponti artificiali e le indicazioni degli addetti non è semplice capire la direzione da prendere.
La discesa è semplice, ripercorrendo a ritroso parte della terza salita, tornando al bivio del percorso Extreme e dirigendosi poi verso il traguardo sui sentieri più tecnici di cui già abbiamo parlato.
Basta un dato per capire la difficoltà della prova, l'austriaco Alban Lakata vincitore in 4 ore 36 minuti, ha coperto i 95 chilometri del percorso Ultra a una velocità di poco superiore ai venti chilometri orari.
Nel complesso è un percorso tecnicamente non troppo difficile, fatta eccezione per alcuni single track resi insidiosi dal fango, ma che - nella sua versione Ultra - può essere considerato brutale per l'altimetria: quattro salite e quattro discese, ognuna da non meno di nove chilometri e 800 metri di dislivello. Più abbordabili e 'umani' invece i percorsi più corti.
Grandiosi i panorami ammirabili dall'Hahnenkamm sulle Kitzbueheler Alpen: una vista a 360° che ripaga ampiamente degli sforzi profusi per raggiungere la vetta.
Ottimi i ristori con Coca Cola, dolci, barrette, Red Bull, acqua, sali e frutta a disposizione dei biker, come ottima la loro dislocazione sul percorso (all'inizio e alla fine di ogni salita).
L'iscrizione è in linea con la media austriaca (40€), mentre il pacco gara comprendeva un borsello sottosella Vaude e un flacone di olio spray; nel dopo gara un pasta party 'classico' con pasta e bibita.
La Kitz Alp Bike, con il suo festival e i suoi eventi collaterali, è sicuramente uno degli eventi che non possono mancare nel curriculum di un biker: a sole due ore e mezza dal confine italiano, può essere l'occasione per scoprire un luogo simbolo dello sci che d'estate diventa un vero e proprio paradiso delle due ruote. Le attenzioni riservate alla cura del paesaggio e dell'ambiente, dei percorsi e della segnaletica, denotano una valorizzazione del territorio e dello sport come solo gli austriaci sanno fare, e dai quali si può solo che imparare.
Stefano De Marchi - www.solobike.it
Sito internet: www.kitzalpbike.at
Informazioni in italiano: www.bikeandmore.it
Fotogallery:
http://www.sportograf.com/bestof/1014/
http://magazin.radsportland.at/fotos.php?id=108
http://nyx.at/bikeboard/Board/showthread.php?148614-Kitzalpbike-2011-Bildbericht
http://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/KitzAlpBike