Chamonix/Les Bossons - Orsieres (60km. / 1800m. disl.)
Partenza di buon'ora alla ricerca di un bar dove far colazione visto che nell'albergo era a pagamento, e cara impestata. Ciclabili e sentierini sul versante destro della valle ci conducono in centro a Chamonix, dove il versante nord del Bianco, anche se nascosto dalle nubi basse, mette comunque un certo timore.
Partenza di buon'ora alla ricerca di un bar dove far colazione visto che nell'albergo era a pagamento, e cara impestata. Ciclabili e sentierini sul versante destro della valle ci conducono in centro a Chamonix, dove il versante nord del Bianco, anche se nascosto dalle nubi basse, mette comunque un certo timore.
Dopo una abbondante colazione riprendiamo a pedalare nel centro di Chamonix, tra vetrine griffate e negozi alla moda dai prezzi astronomici. Usciamo dal paese e, dribblando qua e là strade e sentieri vietati alle bici, risaliamo la valle con dolci pendenze su bellissime ciclabili sterrate fino ad Argentiere, proseguendo con pendenze più marcate verso Le Tour.
Qui la scelta era doppia: salire al Col de la Balme (650m. più in alto) in bicicletta/a spinta, oppure con gli impianti. Tutti siamo per la seconda opzione e con 20€ (biglietto giornaliero, volendo si può scendere e risalire più volte) arriviamo in vista del colle sfruttando cabinovia e seggiovia.
Con una rapida pedalata in leggerissima salita giungiamo al freddo e ventoso valico, dal quale entriamo in territorio elvetico.
Qui un cartello ci avverte che il sentiero che andremo a intraprendere è riservato ai pedoni, e che per la MTB esiste un apposito percorso che aggira la montagna il quale, però, allunga di molto i tempi di percorrenza. Decidiamo di scendere per il sentiero pedonale, sul quale le MTB sono ammesse ma con alcune severe restrizioni (bassa velocità, non rovinare il fondo, precedenza assoluta agli escursionisti).
La discesa si rivela una goduria: scorrevole e per nulla tecnica perde quota serpeggiando in un ambiente idilliaco, finalmente illuminato dal sole.
Qui un cartello ci avverte che il sentiero che andremo a intraprendere è riservato ai pedoni, e che per la MTB esiste un apposito percorso che aggira la montagna il quale, però, allunga di molto i tempi di percorrenza. Decidiamo di scendere per il sentiero pedonale, sul quale le MTB sono ammesse ma con alcune severe restrizioni (bassa velocità, non rovinare il fondo, precedenza assoluta agli escursionisti).
La discesa si rivela una goduria: scorrevole e per nulla tecnica perde quota serpeggiando in un ambiente idilliaco, finalmente illuminato dal sole.
Dopo un po' il sentiero si restringe e si fa via via più tecnico entrando nel bosco: qui le pendenze si inaspriscono e una lunga serie di tornanti mette a dura prova i freni. Anche il fondo si fa a tratti più insidioso, con radici, scalini e rocce. Alcuni passaggi andranno per forza di cose affrontati a piedi, ma con buona tecnica si può affrontare praticamente tutta la picchiata in sella.
In vista del fondovalle il sentiero lascia il posto a una comoda sterrata che conduce verso Trient, mentre alle nostre spalle appare nuovamente il massiccio del Bianco con i suoi ghiacciai.
Poco prima di arrivare a Trient imbocchiamo la breve salita alla Forclaz, evitando parte dell'asfalto sfruttando un taglio su traccia erbosa. Giunti in cima non ci resta che scendere verso Martigny su strade secondarie e alcune belle varianti offroad ma - complice la velocità - di difficile individuazione.
Siamo alle porte di Martigny, alla quota più bassa del Tour (circa 550m.), nella terra delle albicocche. Il caldo si fa sentire e la successiva lunga salita a Champex si rivelerà più impegnativa del previsto. Dopo lo scollinamento, alcuni chilometri pianeggianti ci separano dal Champex e dal suo lago affollato di turisti.
Per la discesa su Orsieres scegliamo il sentiero TMB, il segnavia che effettua tutto il periplo del Monte Bianco e che anche noi, per lunghi tratti, abbiamo seguito in questi giorni. Qui però il sentiero si rivela molto difficile e impegnativo, con diversi punti non ciclabili e alcuni stretti passaggi che possono mettere in difficoltà se, come è successo, si incontrano escursionisti a piedi.
A un certo punto abbandoniamo il TMB scendendo per una mulattiera che si innesta sulla principale e scende a Orsieres portandoci dritti dritti in albergo (Hotel Terminus, nei pressi della stazione, consigliabile).
A un certo punto abbandoniamo il TMB scendendo per una mulattiera che si innesta sulla principale e scende a Orsieres portandoci dritti dritti in albergo (Hotel Terminus, nei pressi della stazione, consigliabile).