Siculiana Marina – Agrigento (38km. / 550m. disl.)
E’ l’ultimo giorno in terra sicula, anche questo caratterizzato dal sole e dal forte vento contrario. Le ultime decine di chilometri di viaggio si snoderanno tutte lungo la costa per poi salire alla città di Agrigento.
Lasciamo Siculiana Marina percorrendo l’ennesima ferrovia di questo tour, quella che univa Castelvetrano ad Agrigento: pedaliamo comodamente sulle larghe sterrate e le strade secondarie che hanno preso il posto della via ferrata, incontrando un tratto erboso nel quale si celano ancora le rotaie e le traversine. Entriamo così nel comune di Realmonte, dove un veloce tratto di discesa lambisce la roccia calcarea arrivando al livello del mare in località Punta Grande.
E’ l’ultimo giorno in terra sicula, anche questo caratterizzato dal sole e dal forte vento contrario. Le ultime decine di chilometri di viaggio si snoderanno tutte lungo la costa per poi salire alla città di Agrigento.
Lasciamo Siculiana Marina percorrendo l’ennesima ferrovia di questo tour, quella che univa Castelvetrano ad Agrigento: pedaliamo comodamente sulle larghe sterrate e le strade secondarie che hanno preso il posto della via ferrata, incontrando un tratto erboso nel quale si celano ancora le rotaie e le traversine. Entriamo così nel comune di Realmonte, dove un veloce tratto di discesa lambisce la roccia calcarea arrivando al livello del mare in località Punta Grande.
Seguendo il bagnasciuga raggiungiamo la baia che i pirati saraceni usavano come riparo nelle loro incursioni, da cui il nome alla grande bianca falesia detta Scala dei Turchi: la celebre sporgenza rocciosa, direttamente a picco sul mare, è raggiungibile solo via spiaggia o con una ripida e lunga scalinata; la battigia tuttavia risulta pesantemente erosa dal mare e non possiamo far altro che ammirarla da lontano.
Ritornati a Punta Grande proseguiamo sul litorale fino a Porto Empedocle, nella cui via principale è posta una curiosa statua a grandezza naturale del Commissario Montalbano, il personaggio inventato dello scrittore Camilleri che vede le proprie vicende ambientate proprio in queste terre.
Ci avviciniamo sempre più ad Agrigento, ora percorrendo la strada costiera fino a San Leone che è un po’ il porto del capoluogo; qui lasciamo definitivamente il mare addentrandoci verso l’interno, verso la Valle dei Templi.
Salendo al cuore dell’area archeologica constatiamo ancora una volta, l’ennesima in questi giorni, che se da una parte i famigerati e aggressivi cani randagi della Sicilia in realtà sono solo curiosi (e talvolta pure più impauriti di noi), dall’altra la sporcizia, la spazzatura e rifiuti sparsi ovunque non rendono certo onore a questa splendida terra, neanche dinanzi al monumento più importante e famoso, il Tempio della Concordia, che scorgiamo sul colle davanti a noi.
Prima di raggiungere il centro città effettuiamo un ampio giro nella valle toccando alcuni siti archeologici minori, tra cui il Tempio di Efesto (anche detto di Vulcano).
L’ultima parte di salita, percorsa sulla strada principale, ci conduce direttamente alla stazione ferroviaria di Agrigento Centrale, dove il nostro tour volge al termine. Da qui ritorneremo in treno prima a Palermo e poi all’aeroporto Punta Raisi da dove, impacchettare le biciclette tra la curiosità generale, ritorneremo a Venezia con uno degli ultimi voli della giornata.