Malè, Giovedì 22 Luglio 2010 La via per il Lago di Garda è ogni giorno più breve e da stasera, con l'ingresso in Trentino, saranno solo due le tappe ancora da disputare. Oggi, intanto, siamo arrivati in Val di Sole con una tappa interlocutoria e tutto sommato agevole. Abbandoniamo Ponte di Legno dopo esserci crogiolati al sole del parco giochi per una buona mezz'ora, insieme a tanti altri biker ancora segnati dalla tappa traumatica di ieri (si vocifera che gli ultimi siano arrivati verso le dieci di sera!). Il gruppone sfila ordinato e compatto per le vie del centro prima di innestarsi su una strada leggendaria verso un luogo che di nome fa Passo Gavia: saranno solo pochi chilometri di asfalto prima di imboccare l'ennesima serie di sentieri e single track con i classici e consueti imbottigliamenti a cui ormai non ci facciamo neanche più caso. | Gallery |
Ritornati all'abitato di Pezzo approcciamo una salita mitica per l'off-road locale: quella verso il Montozzo e il rifugio Bozzi, toccando l'ameno e isolato villaggio di Case di Viso, è forse la salita simbolo del comprensorio dell'Adamello. Salita simbolo, ma anche spacca gambe, spacca braccia e spacca schiena: le autostrade austro-elvetiche sono purtroppo solo un lontano ricordo ma almeno qui, in questo ambiente di rocce e dirupi, sentiamo per la prima volta il fischio delle marmotte.
Al GPM a quota 2400 metri ha inizio l'ultimo, grandioso trail alpestre della Transalp: l'Alta Via Camuna va percorsa con attenzione pena precipitare di sotto, verso Ponte di Legno che compare tra la foschia milleduecento metri più sotto, come capita a qualcuno che si distrae ammirando l'immenso panorama sui ghiacciai di Adamello e Presanella. La discesa si fa poi più tecnica ma meno esposta, lungo sentieri messi a nuovo di recente dallo staff Adamello Bike, fino al Passo del Tonale: siamo finalmente giunti in Trentino.
Il più è fatto, visto che gli ultimi trenta chilometri fino a Malè si preannunciano semplici e veloci. Sul più bello però che l'attenzione cala, ecco arrivare beffarda la foratura in un single track. Quindici minuti persi nella riparazione e poi di nuovo in sella, ora però con tranquillità e senza rischiare: manca ormai poco a Riva del Garda e non vale la pena farsi male proprio ora.
La ciclabile della Val di Sole ci accoglie con un caldo torrido e un forte vento contrario: iniziano allora a formarsi trenini che percorrono a velocità folli il fondovalle seminando il panico tra i turisti a passeggio, automobilisti impacciati e cicloturisti impauriti. In gruppo è bagarre per tenere le ruote migliori, cioè quelle delle ragazze da conquistarsi rigorosamente a suon di spallate e colpi proibiti, fino a Dimaro dove compare la classica salita che non t'aspetti: un solo facile chilometro sulla strada per Madonna di Campiglio che fa letteralmente scoppiare il gruppetto. In cima uno spettatore maldestro, nel tentativo di offrirci dell'acqua fresca, crea scompiglio e fa finire a terra Alessandro; per lui neanche un graffio, per lo spettatore una lunga serie di improperi.
Raggiungiamo Malè pedalando a fianco del fiume Noce, affollato di patiti del rafting, dove abbozziamo la classica volata 'dei poveri' con due tedeschi e due slovacchi, tra spinte e scorrettezze fino all'immancabile rissa verbale poliglotta finale.
A Malè la logistica è a dir poco caotica: facciamo fatica persino a trovare il ristoro finale. Meglio allora andare dal nostro Federico all'area camper: anche qui, come ci racconterà, non pochi problemi per parcheggiare il camper. Non resta che consolarsi con lo spuntino pomeridiano: oggi il cuoco ci ha preparato un menù da veri atleti. Braciole, salcicce e wustel: alla faccia della classifica.
Domani approderemo a Madonna di Campiglio con una tappa corta ma infida: le insidie sono sempre dietro l'angolo, ma le nostre pedalate, sempre più stanche ed incerte, ci condurranno sicuramente alla meta.
Stefano De Marchi - www.solobike.it
Al GPM a quota 2400 metri ha inizio l'ultimo, grandioso trail alpestre della Transalp: l'Alta Via Camuna va percorsa con attenzione pena precipitare di sotto, verso Ponte di Legno che compare tra la foschia milleduecento metri più sotto, come capita a qualcuno che si distrae ammirando l'immenso panorama sui ghiacciai di Adamello e Presanella. La discesa si fa poi più tecnica ma meno esposta, lungo sentieri messi a nuovo di recente dallo staff Adamello Bike, fino al Passo del Tonale: siamo finalmente giunti in Trentino.
Il più è fatto, visto che gli ultimi trenta chilometri fino a Malè si preannunciano semplici e veloci. Sul più bello però che l'attenzione cala, ecco arrivare beffarda la foratura in un single track. Quindici minuti persi nella riparazione e poi di nuovo in sella, ora però con tranquillità e senza rischiare: manca ormai poco a Riva del Garda e non vale la pena farsi male proprio ora.
La ciclabile della Val di Sole ci accoglie con un caldo torrido e un forte vento contrario: iniziano allora a formarsi trenini che percorrono a velocità folli il fondovalle seminando il panico tra i turisti a passeggio, automobilisti impacciati e cicloturisti impauriti. In gruppo è bagarre per tenere le ruote migliori, cioè quelle delle ragazze da conquistarsi rigorosamente a suon di spallate e colpi proibiti, fino a Dimaro dove compare la classica salita che non t'aspetti: un solo facile chilometro sulla strada per Madonna di Campiglio che fa letteralmente scoppiare il gruppetto. In cima uno spettatore maldestro, nel tentativo di offrirci dell'acqua fresca, crea scompiglio e fa finire a terra Alessandro; per lui neanche un graffio, per lo spettatore una lunga serie di improperi.
Raggiungiamo Malè pedalando a fianco del fiume Noce, affollato di patiti del rafting, dove abbozziamo la classica volata 'dei poveri' con due tedeschi e due slovacchi, tra spinte e scorrettezze fino all'immancabile rissa verbale poliglotta finale.
A Malè la logistica è a dir poco caotica: facciamo fatica persino a trovare il ristoro finale. Meglio allora andare dal nostro Federico all'area camper: anche qui, come ci racconterà, non pochi problemi per parcheggiare il camper. Non resta che consolarsi con lo spuntino pomeridiano: oggi il cuoco ci ha preparato un menù da veri atleti. Braciole, salcicce e wustel: alla faccia della classifica.
Domani approderemo a Madonna di Campiglio con una tappa corta ma infida: le insidie sono sempre dietro l'angolo, ma le nostre pedalate, sempre più stanche ed incerte, ci condurranno sicuramente alla meta.
Stefano De Marchi - www.solobike.it