Füssen, Venerdi 16 Luglio 2010
Cosa spinge un semplice appassionato a prendere parte alla corsa a tappe più prestigiosa, più dura e temuta al mondo? Me lo chiedo anch'io mentre qui, a Füssen, sono in corso le operazioni di 'check-in'.
Tutto inizia in una piovosa domenica di Dicembre, di quelle fredde ed uggiose che ti convincono - almeno per una volta - a non uscire in bici per la classica sgambata mattutina. Navigando qua e là in internet, scopro che a mezzogiorno avrebbero aperto le iscrizioni alla Transalp: tento la fortuna, senza tante pretese né aspettative, e qualche giorno dopo ricevo un'e-mail. 'Congratulation, you're in!'. Tra migliaia di richieste, la mia è una tra le centro più veloci che hanno diritto all'iscrizione immediata; per tutti gli altri ci sarà una lotteria a sorteggio qualche settimana più tardi.
Non fatico a trovare il compagno d'avventura: con Alessandro quello della Transalp è un sogno che coltiviamo da tempo, anche se adesso passare dalle parole ai fatti non sarà per nulla facile. A partire da quel giorno è stato tutto un susseguirsi di allenamenti e organizzazione, studio del percorso e preparativi: organizzare una settimana alla Transalp non è infatti per nulla semplice. Il viaggio: in auto, treno o autobus? Dormire: in albergo, in camper o nel Camp ufficiale? Il supporto: con qualcuno al seguito o in totale autosufficienza?
Oggi, grazie al concreto interessamento di Pedali di Marca, possiamo contare sull'appoggio logistico di un camper condotto dal generosissimo Federico, amico ed appassionato a nostra disposizione per l'intera settimana. Non possiamo poi non ringraziare le nostre squadre, il Team Performance e il Team New Downhill, per la fiducia accordataci, i mitici Fratelli Scavezzon per averci messo in sesto le biciclette, Computer Discount per averci fornito la dotazione informatica utile a scrivere questi report.
Torniamo a oggi, torniamo a Füssen: in mezzo a biker di ogni parte del mondo ci si sente un po' spaesati ma fortemente emozionati di vivere da protagonisti un evento mondiale. L'organizzazione non è però proprio eccezionale come ci si potrebbe aspettare (le segnalazioni e i tempi d'attesa per numeri e pacchi gara lasciano un po' a desiderare) ma, anzi, questa Transalp dà l'impressione di essere una gigantesca macchina da soldi: non bastano i 625€ (a testa) sborsati già a Gennaio, adesso ci si deve pure pagare l'area camper (100€), la cauzione per il noleggio chip (50€), l'eventuale colazione, l'eventuale sessione di massaggi, l'eventuale posto letto nel Transalp-Camp, l'eventuale traccia GPS ufficiale, l'eventuale ritorno finale a Füssen in autobus.
Io e Alessandro usciamo dall'ufficio di gara con il classico borsone griffato Transalp pieno di volantini e qualche integratore dai quali spuntano anche una maglia intima e un cappellino. Dopo l'ennesima coda per ritirare il pass all'area camper ci si può finalmente godere Füssen: una cittadina pittoresca e colorata, ordinata e precisa immersa nello straordinario 'Königswinkel, uno dei paesaggi bavaresi più suggestivi: tra alte montagne e le prealpi collinari, fiumi e laghi, svettano decine e decine di manieri, palazzi e castelli fatti costruire da principi e sovrani di tutte le epoche affascinati dalla bellezza dell'Allgau meridionale. Due castelli, su tutti, hanno fatto la fortuna di Füssen: l'Hohenschwangau e il Neuschwanstein, fatti costruire dal re bavarese Ludwig II a fine ottocento: il secondo, in particolare, è il celebre 'Castello delle Fiabe' visitato annualmente da milioni di persone. Noi ci siamo accontentati di vederlo arrivando in camper ma domani, durante la prima tappa, sembra che passeremo presso l'Hohenschwangau.
Il pomeriggio scorre intanto frenetico qui a Füssen: le cose da fare e preparare sono tante, e il caldo afoso di certo non aiuta. Stasera ci sarà la cena offerta dalla città e il classico briefing quotidiano: direttamente dagli organizzatori tutti gli iscritti riceveranno indicazioni e consigli su come affrontare al meglio la prima tappa fino a Imst.
Domani si parte, e quella che si andrà ad intraprendere non sarà solamente una semplice gara a tappe o un evento mondiale. La Transalp racchiude in sé un'avventura estrema ed elettrizzante, un sogno, forse un incubo, di certo una vera e propria pazzia: attraversare le Alpi in mountain bike.
Stefano De Marchi - www.solobike.it
Cosa spinge un semplice appassionato a prendere parte alla corsa a tappe più prestigiosa, più dura e temuta al mondo? Me lo chiedo anch'io mentre qui, a Füssen, sono in corso le operazioni di 'check-in'.
Tutto inizia in una piovosa domenica di Dicembre, di quelle fredde ed uggiose che ti convincono - almeno per una volta - a non uscire in bici per la classica sgambata mattutina. Navigando qua e là in internet, scopro che a mezzogiorno avrebbero aperto le iscrizioni alla Transalp: tento la fortuna, senza tante pretese né aspettative, e qualche giorno dopo ricevo un'e-mail. 'Congratulation, you're in!'. Tra migliaia di richieste, la mia è una tra le centro più veloci che hanno diritto all'iscrizione immediata; per tutti gli altri ci sarà una lotteria a sorteggio qualche settimana più tardi.
Non fatico a trovare il compagno d'avventura: con Alessandro quello della Transalp è un sogno che coltiviamo da tempo, anche se adesso passare dalle parole ai fatti non sarà per nulla facile. A partire da quel giorno è stato tutto un susseguirsi di allenamenti e organizzazione, studio del percorso e preparativi: organizzare una settimana alla Transalp non è infatti per nulla semplice. Il viaggio: in auto, treno o autobus? Dormire: in albergo, in camper o nel Camp ufficiale? Il supporto: con qualcuno al seguito o in totale autosufficienza?
Oggi, grazie al concreto interessamento di Pedali di Marca, possiamo contare sull'appoggio logistico di un camper condotto dal generosissimo Federico, amico ed appassionato a nostra disposizione per l'intera settimana. Non possiamo poi non ringraziare le nostre squadre, il Team Performance e il Team New Downhill, per la fiducia accordataci, i mitici Fratelli Scavezzon per averci messo in sesto le biciclette, Computer Discount per averci fornito la dotazione informatica utile a scrivere questi report.
Torniamo a oggi, torniamo a Füssen: in mezzo a biker di ogni parte del mondo ci si sente un po' spaesati ma fortemente emozionati di vivere da protagonisti un evento mondiale. L'organizzazione non è però proprio eccezionale come ci si potrebbe aspettare (le segnalazioni e i tempi d'attesa per numeri e pacchi gara lasciano un po' a desiderare) ma, anzi, questa Transalp dà l'impressione di essere una gigantesca macchina da soldi: non bastano i 625€ (a testa) sborsati già a Gennaio, adesso ci si deve pure pagare l'area camper (100€), la cauzione per il noleggio chip (50€), l'eventuale colazione, l'eventuale sessione di massaggi, l'eventuale posto letto nel Transalp-Camp, l'eventuale traccia GPS ufficiale, l'eventuale ritorno finale a Füssen in autobus.
Io e Alessandro usciamo dall'ufficio di gara con il classico borsone griffato Transalp pieno di volantini e qualche integratore dai quali spuntano anche una maglia intima e un cappellino. Dopo l'ennesima coda per ritirare il pass all'area camper ci si può finalmente godere Füssen: una cittadina pittoresca e colorata, ordinata e precisa immersa nello straordinario 'Königswinkel, uno dei paesaggi bavaresi più suggestivi: tra alte montagne e le prealpi collinari, fiumi e laghi, svettano decine e decine di manieri, palazzi e castelli fatti costruire da principi e sovrani di tutte le epoche affascinati dalla bellezza dell'Allgau meridionale. Due castelli, su tutti, hanno fatto la fortuna di Füssen: l'Hohenschwangau e il Neuschwanstein, fatti costruire dal re bavarese Ludwig II a fine ottocento: il secondo, in particolare, è il celebre 'Castello delle Fiabe' visitato annualmente da milioni di persone. Noi ci siamo accontentati di vederlo arrivando in camper ma domani, durante la prima tappa, sembra che passeremo presso l'Hohenschwangau.
Il pomeriggio scorre intanto frenetico qui a Füssen: le cose da fare e preparare sono tante, e il caldo afoso di certo non aiuta. Stasera ci sarà la cena offerta dalla città e il classico briefing quotidiano: direttamente dagli organizzatori tutti gli iscritti riceveranno indicazioni e consigli su come affrontare al meglio la prima tappa fino a Imst.
Domani si parte, e quella che si andrà ad intraprendere non sarà solamente una semplice gara a tappe o un evento mondiale. La Transalp racchiude in sé un'avventura estrema ed elettrizzante, un sogno, forse un incubo, di certo una vera e propria pazzia: attraversare le Alpi in mountain bike.
Stefano De Marchi - www.solobike.it