Orsieres - Courmayeur (40km. / 1700m. disl.)
Partiamo di buon'ora. La temperatura è frizzante e il cielo è coperto da nubi basse, ma promette al meglio. Saliamo i primi chilometri della Val Ferret su asfalto, innestandoci poi sul sentiero TMB che in questa fase passa per paesini e stradine isolate.
Partiamo di buon'ora. La temperatura è frizzante e il cielo è coperto da nubi basse, ma promette al meglio. Saliamo i primi chilometri della Val Ferret su asfalto, innestandoci poi sul sentiero TMB che in questa fase passa per paesini e stradine isolate.
Proseguendo nella dolce salita passiamo sul versante opposto della valle, dove ci aspetta un chilometro e mezzo di bellissimo e a tratti tecnico single track.
Raggiungiamo così La Fouly e poco più avanti Ferret, da dove ha inizio la parte più dura della tappa: la salita al Col du Gran Ferret.
La prima parte, seppur ripida, presenta un fondo molto compatto e offre ampie vedute su tutta la vallata, compreso uno dei tanti ghiaccia che caratterizzano queste montagne.
La prima parte, seppur ripida, presenta un fondo molto compatto e offre ampie vedute su tutta la vallata, compreso uno dei tanti ghiaccia che caratterizzano queste montagne.
A quota 2100, nei pressi di un rifugio, la mulattiera lascia il posto a un compatto ma stretto sentiero: un po' a piedi, un po' in bici, guadagniamo quota in un ambiente sempre più spettacolare.
Il cielo è terso e senza nuvole, l'aria asciutta e limpida. Lo spettacolo da qua sopra lascia senza parole. Dopo quasi un'ora arriviamo finalmente alla Cima Coppi del Tour, il Col du Gran Ferret a quota 2537m..
Davanti a noi i ghiacciai e il Massiccio del Bianco... da pelle d'oca.
Rientriamo in Italia iniziando la lunghissima discesa verso Courmayeur. All'inizio si rivela scorrevole, poi decisamente più tecnica con diversi passaggi non ciclabili. La picchiata è anche abbastanza pericolosa, e considerati i tantissimi escursionisti che salgono è necessaria la massima attenzione.
Arrivati al Rifugio Elena il più è fatto: il single track lascia il posto a una larga, velocissima e panoramica sterrata che scende sinuosa in Val Ferret; la strada si fa poi asfaltata, ma noi la evitiamo con alcune varianti tra prati e boschi che ci permettono di ammirare ancora una volta la vetta del Monte Bianco imbiancata dalla neve.
Arriviamo infine alle porte di Courmayeur, termine del "nostro" Tour. Esistono infatti tantissime possibili varianti per effettuare il Giro del Monte Bianco, alcune più facili altre più impegnative, alcune più ciclabili altre decisamente meno. Tutte, comunque, altamente spettacolari e panoramiche, attraverso luoghi di rara bellezza e fascino.
Se proprio bisogna dare un consiglio, meglio effettuare il tour in senso orario: al contrario è decisamente più duro e molto meno ciclabile.
Riassumendo, il percorso che abbiamo affrontato prevede pochi tratti realmente impervi, mentre sono diverse le salite che, complice la pendenza, costringono i meno allenati a mettere il piede a terra.
Se proprio bisogna dare un consiglio, meglio effettuare il tour in senso orario: al contrario è decisamente più duro e molto meno ciclabile.
Riassumendo, il percorso che abbiamo affrontato prevede pochi tratti realmente impervi, mentre sono diverse le salite che, complice la pendenza, costringono i meno allenati a mettere il piede a terra.